La curcuma per la digestione

Oggi l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riconosce ufficialmente che la curcuma esercita un'efficace azione su determinati disturbi digestivi. Da secoli nella medicina ayurvedica questa spezia è nota per le sue proprietà digestive, giacché aiuta in caso di dispepsia (problemi di digestione) e accumulo di tossine. Il sapore lievemente piccante della curcuma stimolerebbe l'appetito e favorirebbe la digestione aumentando la secrezione gastrica. Nella tradizione indiana la spezia è in grado di attenuare infiammazioni dell'apparato digerente, colite, dispepsia, gastrite, diarrea, flatulenze, gonfiori e nausea.

Avrebbe inoltre il potere di accrescere la secrezione degli enzimi pancreatici. La curcuma svolgerebbe un'azione protettiva sulle mucose gastriche (sarebbe in grado di aumentare la quantità di mucina prodotta dalle mucose), esercitando cosi un effetto antiulceroso.[...] Gli esperimenti condotti sull'uomo mostrano che un'assunzione abbondante (all'incirca tre grammi) e quotidiana di curcuma per tre mesi permetterebbe di ridurre in maniera decisa le ulcere gastriche. Pare tuttavia che dosi troppo elevate ne favoriscano la formazione. Occorre pertanto condurre ulteriori studi per stabilire le dosi ideali nel trattamento dell'ulcera.

Uno studio in doppio cieco svolto in Thailandia e pubblicato nel 1989 ha dimostrato l'efficacia della curcuma contro la dispepsia. Sono stati inclusi nello studio centosedici pazienti adulti. Ciascun paziente ha ricevuto due capsule quattro volte al giorno per sette giorni. Queste capsule contenevano un farmaco a base di curcuma oppure un placebo. Il cinquantatre per cento dei pazienti che hanno ricevuto il placebo ha risposto al trattamento, contro l'ottanta per cento di quelli che avevano ricevuto la curcuma. La differenza di efficacia tra placebo e farmaco attivo si è dimostrata statisticamente significativa e clinicamente importante.

L'azione della curcuma su fegato e cistifellea

Secondo i numerosi studi effettuati [...], la curcuma esercita un'azione protettiva su uno degli organi più importanti, il fegato. Viene dunque detta epatoprotettiva, giacché aiuta a prevenire l'infiammazione del fegato e della cistifellea.[...] 

L'effetto epatoprotettivo della curcuma è stato avvalorato da osservazioni su colture di cellule epatiche in vitro messe a contatto con i curcuminoidi. Nel 1999 uno studio tedesco ha inteso esaminare l'azione della curcuma e della celidonia su trentanove pazienti che soffrivano di dolori addominali ed epatici. I risultati ottenuti hanno dimostrato durante la prima settimana di trattamento una riduzione dei dolori più rapida nei pazienti che assumevano il farmaco rispetto a quelli che avevano ricevuto il placebo.

Durante il periodo di trattamento, rispetto al gruppo placebo analoga si è dimostrata nei pazienti che avevano ricevuto il farmaco la diminuzione degli altri disturbi (intolleranza alimentare, nausea, vomito, meteorismo), in questo studio considerati variabili secondarie. Lo studio ha altresì dimostrato che nei pazienti i quali avevano assunto la curcuma in associazione alla celidonia non erano comparsi effetti collaterali. Per di più, la curcuma favorirebbe la secrezione e l'eliminazione della bile. Grazie all'azione colagoga, agevola infatti la degradazione degli acidi grassi.[...]

L'azione antinfiammatoria della curcuma

La curcumina possiede un effetto antinfiammatorio molto efficace, che la medicina ayurvedica conosce da millenni. Non esistono controindicazioni per l'apparato digerente (non si constata irritazione a livello gastrico o intestinale), contrariamente a numerosi antinfiammatori classici. La curcuma esercita un'azione valida quanto quella dei corticosteroidi, senza i tipici effetti collaterali. Come antinfiammatorio, il campo d'applicazione è vastissimo. La curcuma si utilizza per lenire le infiammazioni a livello articolare, digestivo, respiratorio, intestinale e cutaneo. Numerosi articoli scientifici riportano l' attività antinfiammatoria degli estratti di curcuma. Questa spezia risulterebbe efficace in caso d' infiammazione cronica (per esempio artrite e granuloma) o acuta (infiammazioni edematose, tendiniti).

Alcuni studi hanno dimostrato gli effetti antinfiammatori della curcumina somministrata per via orale (tra i 375 e i 1200 mg al giorno) in ambito postoperatorio. Consente inoltre di ridurre i sintomi in caso di artrite reumatoide. L'assunzione di 120 mg di curcumina al giorno avrebbe permesso ad alcuni pazienti di lenire i sintomi causati dall'artrite. I sintomi si sono attenuati anche in caso di affezioni oftalmiche, per esempio uveite anteriore e cronica.[...]

La curcuma potrebbe inibire un certo numero di funzioni che entrano in gioco nel fenomeno dell'infiammazione. A presentare proprietà antinfiammatorie è la parte oleosa e volatile (corrispondente all'olio essenziale). Alcuni ricercatori ne paragonano l'azione a quella del cortisone, senza la tossicità di quest'ultimo. È infatti importante sottolineare che numerosi studi ribadiscono l'assenza di tossicità della curcuma.

Al momento non è stato segnalato nessun effetto collaterale. La curcuma esercita un potere antinfiammatorio anche per uso esterno. Un rimedio della medicina ayurvedica consiste nel miscelare curcuma e succo di limone per alleviare i dolori articolari e muscolari. Un altro noto rimedio associa curcuma e pepe nero. Questa miscela viene applicata sulla parte interessata per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione.

Curcuma e Alzheimer

Gli esperimenti condotti sino a oggi fanno pensare che la curcuma possa esercitare un effetto benefico nella prevenzione della malattia di Alzheimer. Vari studi hanno dimostrato che la curcuma è in grado di evitare la formazione di certe proteine, le beta-amiloidi, nonché di distruggerne gli accumuli. L'accumulo di queste proteine nel cervello è una delle caratteristiche dell'Alzheimer. Sono stati condotti vari studi, i quali hanno dimostrato che la curcumina riesce a ridurre i depositi di tale proteina a livello del cervello.

Alcuni ricercatori hanno svolto esperimenti in vitro nei quali hanno aggiunto un po' di curcumina a proteine umane beta-amiloidi. Queste ultime si aggregano e formano fibre che costituiscono le placche riscontrate nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer. La curcuma sembra quindi ritardare la formazione di tali placche, presenti in questa terribile affezione.

La curcuma possiede un potere antiossidante molto potente e noto da parecchio tempo. Fin dal 1995 gli studi scientifici hanno sottolineato il fatto che un'alimentazione contenente curcumina è in grado di ridurre lo stress ossidativo. Tale azione è efficace al punto che la curcuma è stata attualmente inserita tra gli alimenti riconosciuti più antiossidanti. È stata classificata allo stesso livello della vitamina E, della vitamina C o della superossido dismutasi.

In altre parole, la curcuma è efficacissima nella lotta contro l'azione dei radicali liberi, i maggiori responsabili dell'invecchiamento cellulare. L'azione antiossidante della curcuma è di un'importanza fondamentale, perché permette di conservare il normale funzionamento delle cellule e, di conseguenza, dell'intero organismo.

Curcuma e colesterolo "cattivo" (LDL)

Da una trentina d'anni gli scienziati studiano la capacità della curcumina di ridurre i livelli di colesterolo cattivo, mantenendo "pulite" le arterie.

  • Alcuni studi hanno dimostrato che l'assunzione di curcumina permette di ridurre la colesterolemia; gli effetti sono stati ritenuti associati alla regolazione positiva dei recettori LDL.[...]
  • Alcuni ricercatori indiani hanno dimostrato, con un altro studio svolto su volontari, che i livelli di colesterolo HDL (quello "buono") aumentavano se i soggetti assumevano curcumina. Nello stessotempo, calava il colesterolo totale.
  • Uno studio recente ha rivelato la capacità della curcumina di inibire l'assorbimento del colesterolo a livello delle cellule intestinali.

Curcuma e aterosclerosi

Grazie alla sua azione antiossidante, la curcuma previene la perossidazione lipidica, ivi compresa quella del colesterolo. È un aspetto importantissimo, perché il colesterolo ossidato che si deposita nelle membrane delle arterie costituisce un fattore cruciale nello sviluppo dell'aterosclerosi.[...]

La curcuma come fluidificante del sangue

La curcuma contribuisce a fluidificare il sangue, il che permette di contrastare l'aggregazione piastrinica, esercitando così un effetto preventivo su certe patologie cardiovascolari. Grazie alla doppia azione antinfiammatoria e fluidificante, la curcumina contenuta nella spezia esercita una prevenzione sulla tromboflebite.

La curcuma contro batteri e funghi

Gli estratti di curcuma hanno il potere di inibire lo sviluppo di un certo numero di batteri (gram-positivi e gram-negativi). Inoltre, esercitano un effetto antimicotico, cioè contrastano la formazione e la proliferazione di certi funghi patogeni.
La curcuma si dimostra pertanto utile per un gran numero di infezioni microbiche, in particolare per quelle della gola e dell'intestino. Contribuisce infatti al mantenimento di una corretta igiene intestinale

Curcuma ed Helicobacter pylori

Uno studio indiano pubblicato nel 2009 ha inteso dimostrare gli effetti della curcuma sullo sviluppo dell' Helicobacter pylori, batterio associato a varie malattie, quali gastrite, ulcera gastroduodenale e allo stomaco. Nel corso dello studio è stata esaminata l'attività antibatterica della curcumina.[...]

La curcumina ha rivelato un immenso potenziale terapeutico contro l'infezione da Helicobacter pylori; si è dimostrata inoltre assai efficace per l'eliminazione del batterio[...]. Questo studio fornisce nuove informazioni sugli effetti terapeutici della curcumina contro l' Helicobacter pylori, il che ne suggerisce il potenziale come terapia sostitutiva e apre la strada a nuovi studi sull'individuazione di altri effetti antimicrobici della curcumina.

La curcuma per la prostata

Negli ultimi dieci anni, alcune approfondite ricerche hanno indicato che la curcumina può sia prevenire sia trattare le patologie della prostata. Nel 2008 uno studio cinese ha dimostrato che la curcumina era in grado di favorire l'apoptosi (morte cellulare programmata) di cellule malate nella prostata dell'uomo.

Altre indicazioni

  • La curcuma porta sollievo in caso di infiammazioni cutanee. In India, viene utilizzata per trattare certe malattie della pelle: micosi, irritazioni cutanee, piaghe, ulcere ecc. Cosparsa sulla cute o applicata in forma di tintura, la curcuma favorirebbe la cicatrizzazione.
  • La curcuma pare recare sollievo in caso di dolori post-operatori.
  • Viene utilizzata per contrastare i dolori e i disagi legati al ciclo femminile.
  • Utile in caso di dismenorrea e amenorrea, contribuisce a regolarizzare e ripristinare il ciclo. Per questo motivo, ad alte dosi è sconsigliata in gravidanza.
  • Grazie all'azione immunomodulante, la curcuma può stimolare l'attività del sistema immunitario, regolarizzando l'azione di certe cellule come i macrofagi e i linfociti.

 

 

 

Tratto da "Curcuma. Le incredibili proprietà e i benefici per la salute" di Alessandra Moro Buronzo. Il Punto D'Incontro Edizioni