Piante adattogene: i super poter della natura a servizio della tua resistenza

Piante con i super poteri, usate nell’antichità per aumentare il benessere psicofisico. Gli adattogeni naturali sono oggetto di studio dei ricercatori di tutto il mondo. Il loro funzionamento non è ancora del tutto chiaro né sono state comprovate tutte le proprietà. Anche la medicina occidentale guarda con interesse a questi alimenti nutraceutici, che cominciano ad avere i primi riconoscimenti ufficiali come rimedi in grado di aumentare la resistenza e le difese dell'organismo.

Adattogeni: che generano adattamento

La loro lunga tradizione presso diverse popolazioni gli ha attribuito nomi diversi: per esempio in Russia erano chiamate 'sostanze toniche', nella medicina ayurvedica e tibetana 'Rasayana', rimedi che portano a una condizione ottimale, nella pratica medica cinese 'tonici del qi', con azione immunomodulante e immunostimolante.

Quello che hanno in comune le diverse sostanze adattogene e che le rende così interessanti per la nostra salute e il nostro benessere è proprio la capacità di aumentare la resistenza a fattori ambientali non specifici e a situazioni di stress. In particolare, un adattogeno deve:

  • aumentare la resistenza dell'organismo a fattori nocivi fisicamente, chimicamente o biologicamente;
  • avere un effetto normalizzante, contrastando le conseguenze derivanti da stati di tensione o stress;
  • essere innocui e non causare effetti collaterali in situazione di normalità.

Definiti in questo modo, i regolatori biologici, in grado di aumentare la capacità di adattamento ed evitare i possibili danni causati da fattori ambientali, non sono molti.

Le piante adattogene

Spesso, il termine adattogeno viene associato a sostanze di cui non sono disponibili prove sperimentali a supporto della loro attività. Altre, invece, sembrano corrispondere meglio alla definizione formale.

Vale la pena guardare alle medicine tradizionali per identificare le piante a cui la prova del tempo ha per ora dato ragione, in attesa dei risultati di ricerche scientifiche a più ampio spettro.

Non esiste, infatti, un elenco specifico delle piante in grado di aumentare la resistenza del nostro organismo. Alcuni ricercatori ne escludono alcune e ne aggiungono altre. Tuttavia un elenco non esaustivo comprende:

  • Panax Ginseng, più noto semplicemente come ginseng;
  • eleuterococco o ginseng siberiano;
  • rodiola;
  • astragalo;
  • lapacho;
  • schisandra;
  • ashwagandha;
  • maca o ginseng delle Ande;
  • guaranà.

Resistenza contro lo stress

Lo stress caratterizza uno stato di attivazione dell'asse ipotalamo - ipofisi - corticosurrene.

È una "risposta psicofisica a compiti di natura emotiva, cognitiva o sociale, che la persona percepisce come eccessivi".

In base alla durata, si distinguono lo stress acuto e lo stress cronico. Quest'ultimo dura nel tempo e con la sua azione prolungata, può comportare conseguenze negative sull'organismo.

I fattori stressanti più comuni sono:

  • Biologici: batteri, virus, parassiti, muffe, funghi.
  • Chimichi: tossine, pesticidi, metalli pesanti, tabacco, stupefacenti, ecc.
  • Ambientali: campi elettromagnetici, radiazioni, cambiamenti barometrici o di altitudine, allergeni, obblighi o richieste dell'ambiente sociale, ecc.
  • Nutrizionali: intolleranze o allergie.
  • Fisici: trauma, interventi chirurgici, lesioni, insonnia, infezioni, fatica, gravidanza, ecc.
  • Psicologici: rabbia, paura, ansia, depressione, impegni.
  • Spirituali: perdita di senso della vita, malattie dell'anima (tratto da Prof. Mauro Serafini - Università La Sapienza - Roma - qui puoi trovare l'articolo)

Tutti questi fattori minano le funzioni fisiologiche e psicologiche di una persona.

Le piante adattogene agiscono fin dalla fase di allarme e ancora di più in fase di resistenza, grazie al fatto che sostengono, appunto, l'adattamento.

L'aiuto degli adattogeni naturali contro lo stress

Lo stress è a sua volta causa di disturbi del sonno, ansia, affaticamento, disturbi della memoria, depressione, ma anche problemi cardiovascolari, disfunzioni sessuali, abbassamento delle difese immunitarie…

Le piante classificate come adattogeni naturali sono l'aiuto più efficace che la natura ci offra per combattere gli effetti negativi dello stress, anche a scopo preventivo.

Nella vita moderna, le occasioni che ingenerano stress sono molte e danno luogo genericamente a insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, fino ad arrivare alla depressione.

Da tutto ciò, il nostro organismo si difende grazie alle modificazioni che è in grado di attuare autonomamente. Ma la capacità di adattamento è massima nei giovani e va diminuendo con l'avanzare dell'età.

Gli adattogeni vegetali possono venire in tuo aiuto proprio quando la reazione del nostro organismo è troppo intensa o prolungata e i nostri meccanismi di equilibrio vengono compromessi.

I benefici delle piante adattogene

Negli ultimi decenni, queste piante sono state oggetto di grande interesse da parte del mondo scientifico e medico.

Ci sono diversi studi che hanno indagato specifici benefici di alcuni adattogeni sull'organismo umano, in stato di salute o meno.

Non tutte le ricerche sono sovrapponibili nei risultati ottenuti e nelle metodologie utilizzate. Certamente è un settore che merita di essere ulteriormente approfondito, per le grandi potenzialità che i primi studi fanno intravedere.

Tra i risultati più incoraggianti c'è la risposta, che abbiamo già visto, che queste piante affiancano alla risposta fisiologica che l'organismo attiva, quando uno stimolo lo turba nel suo equilibrio.

Diversi esperimenti indicano che gli adattogeni naturali migliorano le prestazioni fisiche oltre che la capacità adattativa.

Poiché appare una correlazione tra l'aumento della resistenza allo stress e l'aumento della durata della vita, alcuni studi si sono occupati di invecchiamento e longevità in specie non umane, dimostrando un effetto positivo sulla durata della vita con l'assunzione di piante adattogene.

Gli studi sulle cellule hanno mostrato anche lo sviluppo della resistenza allo stress ossidativo.

Contro la sindrome primaverile

L'arrivo della primavera porta spesso con sé un senso di spossatezza, difficoltà di concentrazione, stanchezza mentale. Le piante medicinali possono sostenerti in questo particolare momento. Tra i rimedi, gli adattogeni sono i fitoterapici più efficaci ad aumentare la resistenza alla fatica e le capacità cognitive.

Le piante adattogene

Da sempre l’essere umano cerca modi per resistere alle sfide poste dalle intemperie, dall’ambiente e per sopravvivere agli stress.

In diverse parti del mondo, ha trovato un valido aiuto nelle piante adattogene.

Rhodiola Rosea

La rodiola è considerata un ottimo rimedio per contrastare la fatica fisica e mentale. Soprattutto nelle situazioni di stress intenso, questa pianta migliora la concentrazione.

Appartiene alla famiglia delle Crassulaceae, comunemente conosciuta con il nome 'radice d'oro' o 'radice artica'. Cresce spontanea nelle regioni fredde del Nord Europa e nelle zone montuose delle Alpi.

La droga si ottiene dai rizomi essiccati ed è nota da molto tempo nella medicina popolare come rimedio in grado di rafforzare corpo e mente.

I principali componenti che giustificano le sue proprietà sono: salidroside, acidi fenolici, flavonoidi, tannini.

Il salidroside, in particolare, protegge l'organismo dallo stress ossidativo e potrebbe rivelarsi utile  anche nel campo delle malattie neurodegenerative. Migliora le attività intellettuali e, in collaborazione con gli acidi organici, anche quelle metaboliche, accelerando il metabolismo.

I flavonoidi sono un aiuto contro i radicali liberi. Il loro potere antiossidante ha interessanti conseguenze anticarcinogeniche.

Nel mondo scientifico, molta attenzione richiama la Rhodiola Rosea perché sembra tra le più promettenti piante adattogene.

Panax Ginseng

Il nome Panax Ginseng deriva dal greco e significa 'cura di tutti i mali'.

Come dice appunto il suo nome, è considerato una panacea nel panorama fitoterapico.

Infatti, esercita diverse azioni benefiche per l'organismo. È una pianta erbacea perenne originaria di Cina e Corea. Si trova in particolare nelle zone montane orientali.

I principi attivi del ginseng sono contenuti nella radice e nel rizoma e sono:

  • vitamine
  • oli essenziali
  • steroli
  • polisaccaridi
  • ginsenosidi.

Nell'estratto secco, gli elementi presenti in maggiore quantità sono proprio i ginsenosidi, che sono i  responsabili dell'attività terapeutica del ginseng e che sono chimicamente molto simili ai corticosteroidi.

La presunta azione afrodisiaca non ha ancora trovato una validazione scientifica, ma gli studi sul ginseng, benché numerosi, non sono conclusivi a causa dell'eterogeneità di misura e dei metodi di indagine difformi per durata e per dosaggi.

Guaranà

Il guaranà è una pianta tipica della foresta amazzonica. Da sempre conosciuta dagli Indios per le sue virtù eccitanti, è diventata l’ingrediente di bevande energizzanti e di integratori per il controllo del peso.

È consigliato per ritrovare forza e vigore e per migliorare l’attenzione, la memoria e la concentrazione.

Gli sportivi lo apprezzano perché agisce come tonico sulla muscolatura e accresce la resistenza alla fatica.

La sua composizione fitochimica annovera una quantità notevole di caffeina, oltre che di tannini, saponine e polifenoli. A differenza di altri rimedi, la caffeina nel guaranà viene rilasciata in modo graduale, garantendo un effetto energizzante prolungato.

A questa pianta sono attribuite attività toniche, analgesiche, immunostimolanti e termogeniche.

Ginseng siberiano

L'Eleutherococcus senticosus, più conosciuto come ginseng siberiano, condivide con il ginseng l'azione adattogena e immunostimolante, ma con minori effetti collaterali.

Sebbene siano stati identificati oltre 35 composti dalla sua radice, la ricerca di sostanze attive non è ancora conclusa.

I componenti principali sono:

  • eleuterosidi
  • fenilpropanoidi
  • cumarine
  • fitosteroli
  • saponine triterpeniche
  • lignani
  • glicosidi dell'acido aleanolico
  • polisaccaridi
  • vitamine
  • olio essenziale.

Secondo l'uso tradizionale, le proprietà curative di questo ginseng sono utili in caso di astenia, situazioni di stress cronico, depressione, stati di immunodeficienza, arteriosclerosi, ipotensione, artrite reumatoide, insonnia, gastrite, impotenza.

Nella medicina basata su prove di efficacia, può essere usato per contrastare stati di debolezza, astenia, esaurimento, convalescenza, deficit di memoria.

I medicinali a base di erbe, che contengono radice di eleuterococco, sono generalmente disponibili come tisane o in forma solida o liquida da assumere per via orale.

L'HMPC, il Comitato dei medicinali di origine vegetale dell'Europa, ne riconosce l'utilizzo per alleviare i sintomi di astenia, la perdita anomala di forza ed energia, stanchezza e debolezza. Ma ne consiglia l'uso solo in persone con età superiore ai 12 anni e ne raccomanda l'assunzione per un periodo limitato ai due mesi.

Ginseng indiano

La Withania, o ginseng indiano, ha origine in India. A questo genere  appartengono molte specie diverse, ma solo la Withania somnifera sembra possedere proprietà medicamentose.

I principi attivi sono concentrati soprattutto nelle radici e nelle bacche.

Gli effetti biologici e farmacologici sono attribuiti ai lattoni steroidei caratteristici, i withanolidi. L'ashwagandha, come viene chiamata in India, possiede proprietà adattogene, immunomodulanti, antiossidanti e agisce anche sul sistema endocrino, sugli apparati cardiovascolare e respiratorio e sul sistema nervoso centrale, anche se i meccanismi d'azione non sono del tutto chiariti.