Riso Basmati e Thai

Riso basmati e thailandese bianco, rosso e integrale.

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Adatto per ogni tipo di alimentazione, senza glutine e con poche calorie, il riso è il cereale più consumato in tutto il mondo, perfetto per la realizzazione di numerosi piatti (sia tradizionali e non). Esistono diverse tipologie di riso e in questa sezione di Greenweez.it volgiamo proporti due dei più amati e apprezzati, tipici delle zone asiatiche: il riso basmati e il riso thai.

Origine e proprietà del riso basmati

Il riso basmati è una varietà indiana a grana lunga, le sue origini sono antiche e si perdono nel tempo. È coltivato, da oltre 3000 anni, nel Punjab, la terra dei cinque fiumi, una vasta pianura alluvionale posta a cavallo della frontiera tra India e Pakistan.

Il suo nome deriva dal sanscrito Vasaymayup, dove “vasay” significa aroma e “mayup” intriso o presente dall’inizio. Nelle lingue pracrite divenne vasumati e in hindi basamati e, cioè, ricco di aroma innato.

Oltre che in India, viene coltivato anche in Pakistan, ma le sue varietà più pregiate sono quelle prodotte in territorio indiano, ai piedi delle colline dell’Himalaya. Una di queste è il tradizionale Basmati di Dehradun, coltivato da secoli in una zona pianeggiante che non supera i 700 metri di altitudine. Questo riso si può presentare sia nella versione raffinata (come bianco) sia in quella integrale.

Caratteristiche e proprietà del riso basmati

A prescindere dal differente grado di lavorazione a cui viene sottoposto, le sue proprietà ne fanno un alimento ideale per una dieta sana e controllata.

Differentemente dalla generalità dei risi, l’indice glicemico del riso basmati è molto basso. Quello del basmati bianco misura 53, quello dell’integrale 45. Ciò è dovuto alla presenza dell'amilopectina, una sostanza che tende a non fare innalzare repentinamente i livelli di glucosio nel sangue. È ricco di carboidrati, povero di grassi e dimostra un forte potere saziante; un alleato ideale nelle diete ipocaloriche.

Esistono ben 86 varietà di riso che vengono comunemente indicate con il nome di Basmati, alcune di queste coltivate anche negli Stati Uniti. Tuttavia, le varietà considerate autentiche sono molte di meno. Infatti, solo 18 corrispondono agli standard qualitativi ufficiali che rispecchiano e ripropongono i caratteri essenziali con cui questo riso si è imposto fin dalle sue origini.

In virtù di ciò, il riso basmati bio rappresenta la forma più autentica e pura di questa varietà, perché soltanto l'agricoltura biologica è in grado di preservare la biodiversità e la fertilità di un territorio che, per la sua unicità, ha saputo infondere al riso basmati un aroma inconfondibile.

Soddisfatta questa condizione, la parola spetta ad analisi più specifiche che si focalizzano sui seguenti elementi:

  • Lunghezza del chicco.
  • Ampiezza del chicco.
  • Rapporto tra lunghezza ed ampiezza.
  • Valore di diffusione degli alcali.
  • Contenuto di amilosio: la molecola di cui è composto l’amido, un polisaccaride presente nelle patate e nei semi di frumento. La presenza dell’amilosio è positivamente associata alla capacità di allungamento del Basmati.

Il riso basmati in cucina

Il riso basmati è un elemento indispensabile per molte ricette esotiche. Nell’immaginario comune, la forma classica con cui viene portato in tavola prevede l’abbinamento con il pollo al curry, ma in generale questo riso dal chicco lungo ed il sapore intenso è compagno fedele di molte preparazioni culinarie e non solo di origine indiana. Per questa ragione, per dimostrare la versatilità di questo alimento, vogliamo consigliarvi un piatto della tradizione cinese: riso cantonese in versione vegana.

Conoscere ed apprezzare il riso thai

Il riso Thai, noto anche come riso Jasmine, è una varietà di riso originaria della Thailandia.

Nelle civiltà orientali in generale, ed in particolare in Thailandia, il riso è un alimento importantissimo (come può esserlo la pasta per noi italiani), poiché si tratta di una pietanza sempre presente in tavola, sia come contorno che come primo, naturalmente condito nei più svariati modi.

La presenza del riso nella dieta dei thailandesi, per esempio, è talmente significativa che il verbo “mangiare” si traduce nella loro lingua con “kin khao”; questa espressione significa letteralmente “mangiare riso”. Il riso Thai, oltretutto, è indispensabile anche per la produzione di altre varietà di riso (scopri altre tipologie di Riso Biologico =>QUI). Non avendo necessità di additivi chimici per crescere, questo tipo di riso è più facile da rinvenire tra le colture biologiche. Un’altra peculiarità interessante è che rispetto alle altre varietà di riso pronte in primavera, il Thai si raccoglie a fine novembre, praticamente nel periodo in cui tutti gli altri vengono seminati.

Principali benefici del riso thai

Il riso Thai introdotto nell’organismo è principalmente sinonimo di carboidrati. Se da un lato essi sono utilissimi per migliorare il funzionamento di organi importanti come i reni, del sistema nervoso o dei muscoli, dall’altro bisogna stare attenti a non eccedere con il consumo per via dell’indice glicemico non propriamente basso.

Tutte le varietà di riso thai sono piuttosto leggere visto che non contengono molti grassi, inoltre la percentuale di questi ultimi diminuisce al decrescere della colorazione del riso. Nello specifico sono quasi assenti nella varietà di riso bianca, leggermente più elevati in quello integrale e più consistenti nel riso rosso o in quello nero.

Alcuni consigli su come cucinare il riso thai

Le cotture più idonee per la preparazione del riso thai, per far sì che conservi tutte le sue proprietà, sono la bollitura in acqua salata e il metodo pilaf.

Durante la cottura il riso thai rilascia quantità bassissime di amido, rispetto agli altri tipi di riso, ciò fa sì che i chicchi non siano collosi ma rimangono ben separati e per questa ragione i condimenti che si sceglie di utilizzare non vengono assorbiti del tutto. Quindi è consigliabile utilizzare il riso thai principalmente per insalate di riso ma anche per veloci e sfiziosi antipasti; quasi mai per risotti o dolci poiché per questo genere di pietanze i chicchi devono potersi amalgamare bene.

Data la notevole fragranza che sprigiona in cottura, determinata dalla naturale presenza di oli aromatici al suo interno, il riso thai si presta egregiamente anche per essere cucinato in modo semplice e veloce, può essere servito in bianco o con poco condimento rivelandosi comunque un piatto nutriente e invitante. È ideale quindi per chi desidera mantenersi in forma, per chi segue diete dimagranti e anche per quei soggetti debilitati che necessitano di seguire, per motivi di salute, un’alimentazione leggera e con pochi grassi.

Infine, è opportuno dire che dal riso thai si può ottenere anche una farina di riso aromatica con la quale realizzare torte e dolci di vario genere ma anche la tradizionale pasta di riso nota come noodles o spaghetti orientali (scoprili =>QUI).