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Cos'è il kuzu?

Il Kuzu o Kudzu (Pueraria montana lobata) è una pianta selvatica rampicante, originaria del Giappone ed appartenente alla famiglia delle Febacee (leguminose).

Questa pianta è perenne (definizione che si da a tutte le piante che vivono più di 2 anni) e molto longeva, tanto che riesce a vivere fino a 100 anni.
É un vegetale davvero resistente: le sue radici possono svilupparsi fino a raggiungere 100 metri di lunghezza, mentre i suoi rami possono crescere fino a 30 cm in un giorno e fino a 30 m in una stagione.

Questa pianta è costituita da rizomi lunghi e spessi, steli pelosi e foglie simili a quelle della vite. I fiori viola sono lunghi 25 cm e sono seguiti da semi piatti e pelosi che si dividono tra loro quando giungono a maturazione.

Le parti maggiormente utilizzate sono le radici e, talvolta, anche le foglie: le prime, raccolte da ottobre ad aprile, vengono utilizzate per estrarre il succo oppure subiscono un processo di essiccazione (al sole o con procedimenti artificiali) per realizzare il decotto o la polvere; i fiori, invece, sono raccolti intorno alla fine dell’ estate o l'inizio dell'autunno e vengono asciugati all'ombra. Da essi si ricavano degli ottimi infusi.

Il Kuzu è sfruttato prevalentemente per la ricchezza dell'amido contenuto all’interno delle sue radici ma, se la pianta non viene coltivata con un certo controllo, essa diventa dannosa a causa delle sue caratteristiche infestanti, poiché si espande troppo rapidamente e impedisce alle piante spontanee di crescere e di creare biodiversità.

Il Kuzu è diffuso in tutto l'Estremo Oriente e in maniera maggiore in Giappone, lungo le pendici di vulcani e montagne, ma ne esistono larghissime distese anche in America, Europa e nella nostra Italia!
Di tale pianta si conoscono principalmente tre varietà, molto simili tra loro: Pueraria montana chinensis, Pueraria montana lobata e Pueraria montana thomsonii.

Questo incantevole vegetale viene utilizzato da molti secoli, in tutto il territorio orientale, come alimento o come rimedio naturale. Oggi, grazie alle sue numerose e conclamate proprietà, il kudzu è diventato popolare e molto usato anche nel mondo occidentale, poiché riconosciuto quale prezioso alleato per coloro che desiderano smettere di fumare. Le sue proprietà, comunque, sono tantissime. Scopriamole insieme.

Proprietà terapeutiche e benefici del kuzu

  • Nella medicina cinese tradizionale il kudzu viene utilizzato da oltre 2000 anni e tuttora rappresenta una delle 50 erbe fondamentali per la fitoterapia.
    Questa pianta è sempre stata utilissima per guarire malattie infettive, difficoltà delle vie respiratorie, emicrania, psoriasi, diarrea, ipertensione, sintomi allergici e dolori muscolari.
  • Il kuzu è un gastroprotettore naturale, infatti alla sua radice è stata riconosciuta una forte proprietà lenitiva e alcalinizzante, utile per alleviare e risolvere diverse problematiche di natura gastro-intestinale come: acidità di stomaco, reflusso, colon e intestino irritabile, ulcere.
    Il kuzu agisce direttamente sulle mucose assorbendo gli acidi gastrici, facilitando la digestione e donando un immediato sollievo da dolori e bruciori. Per giunta, oltre a guarire, esso è anche in grado di prevenire la comparsa di acidità e la conseguente risalita di succhi gastrici verso l’esofago e le vie respiratorie.   
  • Da tempo, inoltre, è riconosciuta la sua efficacia nel risolvere alcuni problemi di assuefazione. L'effetto disintossicante del Kuzu, infatti, garantisce una rapidità tale da ridurre drasticamente i sintomi della dipendenza da alcool e da nicotina, ricoprendo un ruolo fondamentale nel contrastare i recettori di tali sostanze e impedendo l'insorgenza di crisi di astinenza.
    Gli studi condotti presso le Università del North Carolina e di Harvard hanno dimostrato che oltre a non presentare effetti collaterali rilevanti, il Kuzu (per mezzo degli isoflavoni) agisce sui neurotrasmettitori come la serotonina, il glutammato ed il GABA tanto da stimolare la produzione di dopamina. In tal modo esso si sostituisce a sostanze come droghe, tabacco, alcool e zuccheri, compensando il piacere che si prova attraverso la loro assunzione.
  • Le proprietà disintossicanti della radice del Kuzu sono attribuibili all'elevato contenuto di isoflavoni, in particolare di genisteina (agente anti-leucemico) e di daidzeina, ovvero una potenziale molecola in grado di agire contro il cancro. Essa risulta anche un importante antimicrobico e antinfiammatorio.
  • Il Kuzu può inoltre rappresentare un prezioso rimedio naturale in caso di ipertensione o emicrania, dal momento che gli isoflavoni in esso contenuti sono in grado di ridurre la pressione arteriosa, migliorando anche la circolazione del sangue e l’ossigenazione. Inoltre questa benefica pianta possiede anche proprietà antiossidanti che rallentano il restringimento delle arterie. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia del kudzu anche nella cura dell’angina pectoris nei soggetti cardiopatici.

Questa pianta è, dunque, una sorta di rimedio universale, poiché esercita un'azione antidolorifica, miorilassante, antiossidante e antipiretica, crea sollievo, facilita la digestione disinfiammando l'intestino ed è molto efficace contro lo stress.

Il kuzu in cucina

Viste le proprietà sopra descritte, il Kuzu è un prodotto molto utilizzato nell'industria farmaceutica per la produzione di cerotti, spray e gomme da masticare (ad uso terapeutico), per combattere diverse tipologie di dipendenza.

Tuttavia è possibile adoperare le radici e le foglie del kudzu anche in cucina, come addensante naturale per la preparazione di zuppe, salse e dessert.
Esso rappresenta infatti un validissimo sostituto all’amido di mais. In Giappone è ampiamente utilizzato come agente gelificante in salse, zuppe e piatti a base di noodle. (Leggi anche i 6 addensanti naturali per alimenti e cosmetici).  

Principali usi del kuzu

  • Polvere di radice come addensante. Per densificare un alimento consigliamo la seguente dose: un cucchiaio di polvere di radice di kuzu per il contenuto di una tazza di alimento liquido, due cucchiaini per due tazze e così via. (Sciogliere un cucchiaio di kudzu in un cucchiaio di acqua e aggiungerlo al contenuto di una tazza di liquido).
  • Infuso di fiori di kudzu. I fiori di Kudzu, invece, vengono principalmente usati come infuso. In questo caso consigliamo di immergere 2 cucchiai di foglie secche di kudzu in una tazza di acqua bollente e filtrare dopo 5 minuti circa di infusione.
  • Bevanda. É possibile utilizzare il Kuzu anche come bevanda, sciogliendo la sua polvere in una tazza di acqua e mescolando fino ad ebollizione. In tal modo si ottiene un preparato al quale poter aggiungere latte di soia.

È possibile comprare il kuzu online, in erboristeria e in negozi biologici specializzati.

Il costo della polvere di radice è intorno ai 9 euro all’etto e può variare a seconda delle aziende produttrici.

Controindicazioni

Ad oggi non vi sono testimonianze di particolari effetti collaterali dovuti all’utilizzo del kuzu, nemmeno se usato in dosi elevate.

Tuttavia suggeriamo di assumere le dovute precauzioni con bambini, donne in gravidanza e in allattamento, almeno fino a quando gli studi scientifici non saranno in grado di dimostrare che, anche per tali soggetti, questa pianta risulta innocua al 100%.

Le persone cardiopatiche (che fanno uso di medicinali per compensare il malfunzionamento dell’apparato cardiocircolatorio) devono evitare di assumere kudzu, a meno che non vi sia la supervisione di un medico specializzato che ne attesti la sicurezza e che consigli il giusto dosaggio. A causa delle sue proprietà ipotensive, i pazienti che assumono medicinali con la stessa funzione potrebbero riscontrare effetti collaterali importanti, come un eccessivo calo della pressione, al quale potrebbero far seguito una serie di conseguenze gravi.

Le donne che assumono pillole anticoncezionali devono evitare di consumare kudzu in tutte le sue forme, poiché questa pianta contiene sostanze che si comportano come gli estrogeni nell’organismo. Ciò vuol dire che, assunto insieme a questi medicinali, il kuzu ne riduce l’efficacia.

Anche i soggetti diabetici che fanno l’insulina o prendono medicinali ipoglicemizzanti devono evitare di mangiare i derivati di questa pianta, poiché la stessa ha le medesime proprietà (abbassa quindi il livello di zuccheri nel sangue).

Chiunque assuma abitualmente un qualsiasi tipo di medicinale deve sempre rivolgersi al proprio medico per ricevere consigli e delucidazioni sulla possibile aggiunta del kuzu nella propria alimentazione.